Podenzoi – Tabacco 25 – Andata segnavia 484, ritorno segnavia 482
Splendida domenica di sole caldo e cielo azzurro come solo d’inverno si può trovare. Nemmeno una nube a spezzare questa mono tonalità che disegnava perfettamente ogni contorno del paesaggio che si è presentato ai nostri occhi.
La partenza è stata all’insegna del rincoxxxmento completo da parte mia, che nell’offrirmi autista ho scordato portafoglio con soldi e documenti a casa (fortuna che non ci ha fermati nessuno!) e poi oltre ad inciampare in una pompa di benzina per andare verso la cassa, ancor prima di fare stì dieci euro di carburante prestati gentilmente da Nicola, alla fine stavo per fare benzina nella mia auto diesel… E qui ovviamente Nicola e Davide non si sono certo tirati indietro dal “rincuorarmi” in modo amichevole che ero “solo” un po’ “assonnato…”. Per fortuna poi la pronta signora che gestiva la pompa di benzina m’è venuta in aiuto (anzi è venuta a bloccarmi prima che facessi esplodere la pompa) e la scelta di bere un caffè si è rivelata una mossa giusta per riattivare il mio mononeurone ancora addormentato.. Qui Nicola ha dato il meglio del suo savuar fèr con la barista, ma questa è un’altra storia.
L’arrivo a Podenzoi (809 Mt.) è stato veloce e facile. Calzati gli scarponi con cura (dopo essermi fasciato preventivamente i piedi a causa delle vesciche ancora presenti dalla scorsa Pasquetta…), siamo partiti per il segnavia 484 in direzione “Casera di Busnich”. Il percorso si è dimostrato subito interessante, risalendo prima con leggera fatica e poi molto più dolcemente. Dopo aver passato prati verdi, un bosco rigoglioso ed un un torrente molto affascinante e scivoloso ma ben attrezzato da un corrimano metallico, siamo giunti alla prima tappa: Casera Busnich (1563 mt.). Qui il sole già ci avvisava di metterci un bel po’ di crema solare per evitare la classica “abbronzatura da muratore”. Da qui ci siamo goduti una splendida vista della valle del Piave, con lo Spiz Gallina che ci salutava. Ripartendo una coppia ci informa che andando su il percorso diventa impraticabile per la neve alta e fangosa, e loro avevano deciso di andare su per altre vie improvvisate. “Se volé far fadiga! Noi ‘ndon per le creste!” ci dicono e ringraziandoli proseguiamo per la nostra strada.
Saliamo quindi e girato l’ultimo versante ci ritroviamo alla forcella Busnich, che in effetti, è bel po’ innevata. Ci sembra comunque praticabile e di sicuro non fangosa. Con calma proseguiamo mantentendo la quota e cercando di indovinare dove possa passare il sentiero. Dopo una cinquantina di metri la neve comincia ad essere un po’ più profonda e ci rallenta notevolmente. Inoltre i segni non sono per nulla visibili, ma il buon Nicola con il suo grande istinto ci fa proseguire sulla traccia che poi si rivelerà quella giusta… Superati un paio di canaloni ci dividiamo per vedere qual’è la direzione migliore. Nicola resta poco più basso, io e Davide proseguiamo alti. Alla fine ci ritroviamo comunque giusti e dopo aver attraversato con non poca fatica l’ultimo canalone con la neve in alcuni punti che ci arrivava al bacino, arriviamo in uno spiazzo meno innevato dove magicamente troviamo anche i segni della via. Il sole ora è bello caldo, e lo spettacolo del Bosconero che ci si para di fronte è notevole. Riprendiamo la salita che diventa veramente difficoltosa per la neve alta. Il sole scalda e si riflette sulla neve che ci costringe a passi sempre più lenti. Dobbiamo spesso tirarci fuori la gamba da dei bei buchi e l’ultima mezzora è da conquista. Ma arriviamo finalmente alla Forcella Sesarola! Qui ci fermiamo ad ammirare ancora una volta il paesaggio. Il sottostante circo del Campedel è totalmente bianco di neve e ci fa venir voglia di tuffarci… Mangiamo due cose al volo, osserviamo la (forse) coppia di prima che è intanto arrivata a Cima Dell’Albero, alla nostra sinistra. Mentre i calzini si asciugano io e Nicola discutiamo sulla Val Del Grisol e la Casera Megna che qualche mese fa avevamo visitato.. Ora la vedevamo quasi di fronte a noi, e poco più in là un Col Nudo sempre immenso.
Ripartiamo e dopo qualche considerazione, Davide decide di tagliare subito verso il Bivacco Tovanella mentre io e Nicola proseguiamo verso la Cima De La Serra. Il percorso è praticamente tutto in cresta, in molte parti innevato, con una neve leggermente rosa, colore forse dovuto alla polvere che mi illudo sia polvere di roccia dolomica e non di inquinamento… Il sole e l’aria sono caldi e il mio scarso fisico fa parecchia fatica. Arriviamo infine a La Porta De La Serra (ca 2100 Mt.), circa cinquanta metri sotto la cima che non è raggiungibile. Saliamo fino agli ultimi mughi praticabili e restiamo incantati da una visione di montagne a 360°. Sono però le tre e scendiamo con passo abbastanza svelto. Qui però per errore, invece di andare dritti al Bivacco Tovanella, allunghiamo un po’ verso ovest, tra sali e scendi e qualche bestemmia (scusa Nicola), incrociando il sentiero 487. Dopo un momento di perdita del percorso, abbiamo letteralmente corso verso il bivacco (1688 mt) ed in dieci minuti abbiamo macinato qualche centinaio di metri. Qui ritroviamo il buon Davide, bello fresco e riposato. Noi due ancora con l’adrenalina in corpo, mangiamo, riempiamo le borracce d’acqua fresca di fonte e incontriamo un gruppo di ragazzi che scende dalla Forcella Pezzei. Ci dicono che sono venuti da dove siamo venuti noi, con l’autostrada praticamente fatta in mezzo alla neve… e hanno anche il coraggio di dirci che “l’abbiamo presa un po’ alta”… beh vabbè no comment!.
Ripartiamo per il tratto di ritorno, ci aspetta ancora l’ultima risalita di duecento metri tra la neve, prima di scendere per il lungo percorso che riporta a Podenzoi. La stanchezza si fa sentire nell’ultimo tratto fino alla Costa Del Dou (1840 Mt.) Ovviamente subito dietro ci raggiunge il gruppetto di prima, che ancora una volta sfrutta i nostri scalini sulla neve..(c’è da dire che li ha fatti quasi tutti Mister “Musso” Nicola!) E nonostante ci fossimo fermati più volte a riposare, nessuno di loro s’è offerto di andare avanti a far strada.. No, fermi dietro al nostro fondoschiena ad aspettare! Bella gente s’incontra ogni tanto!
Dall Costa Del Dou una brezza ci avvisa che sta calando la sera, ma ci fermiamo ad ammirare per l’ultima volta dall’alto il Civetta, il Col Nudo, la nostra Cima De La Serra, e tutte le Dolomiti Zoldane. Stupendo.
Scendiamo finalmente per il lungo percorso che ci riserva ancora degli splendidi scorci e variazioni continue di paesaggio. Dalla neve, al prato erboso, ai pascoli, proseguendo per una bella cengia erbosa fino ad addrentarci nuovamente nel bosco. Il passo è accelerato perchè la via è lunga e scende con pochissima pendenza.. Arriviamo alle 19:30 all’auto. Dividiamo gli ultimi biscotti, panino, sorso di the e si riparte verso casa.
Anche questa è fatta. 1750 Mt. di dislivello macinati. Le foto al più presto. Peccato per Maria che ci ha tirato il pacco… Il gemellaggio con Audiografia s’à da fare!
Ivo
… Ed Ecco le foto! Aggiunte oggi, 3 Maggio 2007 (meglio tardi che mai)
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